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1993 |
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1.Bersagli mobili |
Bersagli mobili
(P.Bertoli-A.Bertoni) Più passan le giornate Più è sempre buona l'ora di salvarsi ancora Non è più tempo di juke-box né di pop-corn Di sesso, droga e rock and roll né di Rolling Stones Ed io atterraggi di fortuna non ne voglio far più Ho anticipato il timer ed ho rifatto il look Io non ne posso pi, io non ne posso più Son qui seduto all'angolo e sto aspettando il gong In giro caccaiatori che sembrano viet-kong Occhiali scuri, ed armi in mano, stivali sopra i jeans Che squadrano le lepri con gli occhi dei marines Io non ne posso più… Siamo bersagli mobili, giriamo le spalle ai muri Usiamo i profilattici per esser più sicuri Abbiamo il cuore tenero e gli incubi della notte Di fare i sordi e i ciechi ne abbiamo le palle rotte, rotte… Abbiamo gli occhi nei computers, la voce dentro un fax Tra un po' ci obbligheranno a un lifting di personalità Io non ne posso più Siamo bersagli mobili, giriamo le spalle ai muri Usiamo i profilattici per esser più sicuri Abbiamo il cuore tenero e gli incubi della notte Crediamo alla Befana, ma abbiam le palle rotte, rotte… Non siamo mai andati a bere al Roxy Bar Progetti mai avuti, siam solo nati qua Bersagli mobili, bersagli mobili…
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Gli anni miei Con la nostra
voglia di piangere, o ridere Le tue borse sotto
gli occhi sono vuote e tu lo sai Sono queste sai le
cose che contano, questo ricordarsi di esser stati amici I sogni miei non li
spengo mai
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Ballata sul
percorso
(P.Bertoli-L.Bonaffini) Sotto una volta stellata nel cuore dell'estate eri con me Sembravi una fiera stupita, adesso la tua vita toccava a te Rivedo i tuoi occhi sereni, cosciente dei problemi della nostra età Il tuo viso disteso e sicuro già al di là del muro nella libertà Della tua vita cambiata Tua madre sconsolata chiedeva a me e forse sapere dov'eri sarebbe stato peggio senza i perché La tua voglia di amore e rivolta fuori dalla porta si centuplicò Vinse i disagi e paure, le scuole e le chiusure le trasformò Ma tu sei quello che non si voltò, che a un certo punto di fuggì Nella tua vita si sprecano i no, nessuno mai lo capì E poi notizie insicure, milioni di avventure successe mai E sott'intesi, parole, miserie stese al sole smentite poi E vederti con aria di sfida, vestito delle grida che la gente fa Quando decisa a lottare si schiera con un tale che la guiderà Quindi già padre maturo tornasti con tua moglie dalla città Tutto il paese stranito, ti dava già finito vent'anni fa Sempre diverso dagli altri, incapace di piegarti per onestà Tu coi tuoi modi scoperti Volevano cacciarti dalla società I tuoi capelli imbiancati già da un po', ma niente ti piegherà Nella tua vita si sprecano i no Ma il fuoco ti spinge e va C'è chi si sente insicuro se guarda nel futuro con serietà Invece la storia va avanti E i pavidi distanti dalla realtà cercano strade in discesa Qualsiasi sorpresa ti turba un po' Conservatori ignoranti, assurdi replicanti dei questo non si può.
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Ho bisogno di te
Maria
(P.Bertoli-M.Dieci-R.Borghi) Con la testa ancora ai sogni e una faccia da svegliare Dentro al bar della stazione penso a te Mentre bevo il mio caffè, lo sguardo cade su di lei Che ha i suoi occhi diretti nei miei Non riesco a realizzare, non ho il tempo di capire Il suo laccio ormai è aperto per me Mentre esco sono suo ma nel pensiero per fortuna non ho voglia di altre che te Io non penso a nessuna ma a te Sono perso per te, sono pazzo di te, sono fatto soltanto di te Ho bisogno di te Maria Ho bisogno di te Salgo abulico sul treno Do uno sguardo per cercare, non c'è posto, resto in piedi non importa Butto gli occhi sul giornale, cerco qualche distrazione Ma mi sfiorano dietro-chi è?- Guardo con irritazione ma il mio umore cambia già È ancora lei che mi sorride e sembra te Io ricambio il suo sorriso, lei si finge imbarazzata Sembra un gatto che gioca con me, non ho voglia di altre che di te Sono perso per te, sono pazzo di te, sono fatto soltanto di te Ho bisogno di te Maria Ho bisogno di te Lei mie sfiora con la mano, apre appena la sua bocca E mi invita a salire su da lei Nel casino cerco scuse ma non tengono, lo so Anch'io ormai ora lo voglio, perché no Non capisco come mai ma sono suo Sono perso per lei, sono pazzo di te Ma il mio tempo ora è tutto per lei Ho bisogno di te Maria Ho bisogno di te.
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Valzer lento (P.Bertoli-M.Negri) Dopo la sporca guerra, dopo che il mondo tremò Alla nativa terra ogni soldato tornò Dai campi più lontani, tornano vinti ed eroi Solo chi cade non ritornerà Resta una vita a metà Soldato ignoto che riposi nell'Afganistan In Palestina, tra i silenzi dei boschi in Vietnam Dentro ai Balcani, nelle antiche città dell'Iraq Per l'interesse che cuore non ha, l'alba non ti sveglierà La neve cadrà, il mondo che ha fretta dimenticherà e non parlerà di te Io non piangerò, se il fuoco si spegne, lo riaccenderò Al scender della sera l'ombra della libertà Innalza una preghiera a tutta l'Umanità Fai che riposi in pace il figlio che non ritornò Manda i potenti a morire per noi, risparmia i figli tuoi. |
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Se tu fossi libera
(P.Bertoli-L.Bonaffini) Laura si specchia, finge di conoscersi Laura senza trucco e senza fretta, lontana dai pericoli Soltanto Laura davanti, fuori dalla musica Laura senza attimi importanti che non sa ancora perdersi Forse di coraggio non ne aveva e nessuno glielo darà mai Forse dentro lei non si poteva prendere la vita, un colpo e vai Fuochi, lampi di luce ti mancano Giorni di complicità dove gli amori s'intrecciano Pezzetti di eternità se tu fossi libera Adesso Laura si cerca dentro a una soap-opera Laura con le voglie seppellite per disabitudine Laura in vestaglia rapita con una pantofola Laura che davanti al teleschermo resta senza l'anima Dove ha confinato il suo avvenire perso con la combattività Senza l'intenzione di capire che nessuno la riscatterà Fuochi, lampi di luce ti mancano Giorni di complicità dove gli amori s'intrecciano Pezzetti di eternità Dovrai spendere tutto in un attimo, giocare la verità Spingere il gioco ai suoi limiti amore e felicità Se tu fossi libera…
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Navigatori
(P.Bertoli-A.Bertoni) La grande stella stava attenta in cielo Guardava gli uomini del mondo intero E sulla rotta non mandava luce Era lì ferma nell'immensa pace E tutto stava lì da un tempo eterno senza inferno A noi dispersi disegnava un porto ed era notte sopra un mare perso Navigavamo oltre Gibilterra, cercando un angolo su questa Terra Una speranza forse solo un sogno, un bisogno Quando l'ancora la corsa fermerà Una nuova conoscenza sboccerà Il capitano stava ritto a prora e aveva un tuono chiuso nella gola Il desiderio di poter urlare, gridare:"Terra!"è finito il mare Per fare a nuoto l'ultima barriera da varcare Ma nella stiva c'era tanto posto Ed imbottirla infine ad ogni costo Non vedevamo il sangue sul cammino Ma volevamo uccidere il destino con l'illusione di poter barare per contare Quando l'ancora la corsa fermerà Una nuova conoscenza sboccerà E giunse Terra come un grande dono E giunse gente priva del perdono Facemmo loro croci di speranza Ma regalammo un lutto in ogni stanza Lasciammo chiese in cambio di un tesoro tutto d'oro Tornammo a bordo sulla vecchia traccia Sedemmo stanchi intorno al capitano E sulla tolda stava il cappellano Le gole gonfie fino a farci male nel cantare Quando l'ancora la corsa fermerà Una nuova conoscenza sboccerà.
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Marisa ti sposa
(P.Bertoli-A.Bertoni) Marisa ti parla però guarda me Lo sanno un po' tutti che è bugiarda Marisa ti sposa ma respira con me Ed è anche gelosa e chissà poi perché, ma chissà poi perché… Marisa lavora e va sempre di fretta Ma sa dove incontrarmi e mi aspetta Problemi e rimorsi non ne ha avuti mai E mi insegna i percorsi per andare da lei, per andare da lei Marisa domani si sposa con te Stringerà le tue mani coccolandosi in me E il suo largo sorriso senza fare rumore scivolando deciso coprirà le paure Marisa ti sposa e ride con te Ma lo sanno un po' tutti che lei ride per me Che lei ride per me Marisa si tratta come fosse un fiore Che ha bisogno di acqua e di amore Ma sa che il mio amore ha troppi perché E a volte è pentita di vivere per me, di vivere per me Marisa ti sposa perché è fatta così E anche in fondo alla chiesa sentiranno il suo sì Scenderanno due lacrime piene di un vecchio sole Marisa ti sposa e piange per te Ma lo sanno già tutti che lei piange per me Che lei piange per me.
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Passeggeri
clandestini
(P.Bertoli-A.Bertoni) Sicuramente ti ho trovato molto meglio quindici anni fa di adesso Ancora non avevi il cuore macinato dalla rabbia e dal progresso Tu che non hai capito mai, stavolta scoppierai La forza di provare un'altra volta ormai non la ritrovi più Troppi bastoni tra le ruote, sei sfiancato, paghi sempre tu Dovrai cambiare prima o poi, ma allora cosa siamo noi? Passeggeri clandestini filo-americani consumati da troppa tv Che si spremono il cervello, che si pelano le mani Che si spezzano la schiena ma in altalena non si monta su Sicuramente tu hai le scarpe più veloci per salire sui treni in corsa Ma siamo in mano a miserabili che pensan solo a proseguir la farsa Stavolta certo piangerai, stavolta forse scoppierai E finalmente l'hai capito che il miracolo ti sta franando addosso Hai dato secoli per niente e la tua fede nel potere ti ha ridotto all'osso Adesso arrangiati se puoi, ma allora cosa siamo noi? Passeggeri clandestini filo-americani consumati da troppa tv Che si spremono il cervello, che si pelano le mani Che si spezzano la schiena ma in altalena non si monta su Passeggeri clandestini filo americani che dormono davanti alla tv.
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Il mio regalo (P.Bertoli-A.Bertoni) Giocattoli in vetrina, bambini che li guardano Col naso contro i vetri che si appannano Gente quasi felice che si saluta e ride Fanno finta di niente ma si aspettano forse qualcosa di speciale Forse un regalo di Natale Ma quanta gente che non c'è e non si sa dov'è Lo vive solo un giorno come un altro Perduti dentro a un niente, cercati da nessuno Passano in un momento come comete Trascorrono la vita in un presepe con quella rabbia che toglie la sete E tu quest'anno poi, se mi vuoi ricordare Fammi sognare quando parlavamo Quando davanti al fuoco ti sedevi a raccontare Con quei capelli bianchi e tra le mani il tuo giornale Quando c'era la neve e mi aspettavi sulle scale Ed io correvo a dirti:"Buon Natale" Le luci poi si spengono e le anime si arrendono a un mondo che non sarà mai migliore Con quella antica voglia di cambiare Che abbiamo dentro anche se non è Natale E tu quest'anno poi, se mi vuoi ricordare Fammi sognare quando parlavamo Quando davanti al fuoco ti sedevi a raccontare Con quei capelli bianchi e tra le mani il tuo giornale Quando c'era la neve e mi aspettavi sulle scale Ed io correvo a dirti:"Buon Natale". |
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La faccia di Angela (P.Bertoli-E.Zarelli) La faccia di Angela è un fiore di plastica con qualche sorriso in più magari un po' stupido La faccia di Angela ha gli occhi di lucciola Passato di nuvole, futuro di grandine Angela si corica alle sei Angela che dice sempre Ok E non si stanca mai Angela io ti vorrei Angela un po' più grande Angela hai già vent'anni ormai Con quell'aria da eterna bambina Ti perderai, ti pentirai, lo so Ti stancherai, ti sveglierai La faccia di Angela ha pure una bocca che spesso rintocca di tutto quel niente che c'è Nel cuore di Angela c'è l'ansia di perdersi in feste che sballano in notti che poi non sa Angela con mille fumi in testa, Angela che non sa dire basta, che non si ferma mai Angela io ti vorrei Angela un po' più grande Angela hai già vent'anni ormai Con quell'aria da eterna bambina Ti perderai, ti pentirai, lo so Ti stancherai, ti sveglierai Le notti di Angela son fatte di recite, di musica e chimica di sesso tra macchine e bar La vita di Angela è un gioco di bambole tra uomini vipera che rompono l'elica Angela che cambia per cambiare Angela che resta sempre uguale, così non cambia mai Angela io ti vorrei Angela un po' più grande Angela hai già trent'anni ormai Con quell'aria da eterna bambina Ti perderai, ti pentirai, lo so Ti stancherai, ti sveglierai Ti cercherai, ti troverai, o no?. |
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Rottami Impossibile
guardarsi dentro mentre corre il treno E un
padrino dal colletto bianco che ti aiuti a salire
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Delta
(P.Bertoli-M.Negri) Perso tra le valli dove si snoda lento il Po Gli argini e le sponde sono le montagne che non ho Lungo l'orizzonte che sembra non finire mai Dove si confonde l'acqua coi pioppi e con il mais Quando l'aria cuoce che respirarla non si può Quando il verde è denso dentro la notte proverò Vengono splendide, ridono complici, parlano tutte d'amore, di uomini Suoni nel piazzale, odori frizzanti e compagnie Come una risposta, un'esplosione di allegria C'è una grande festa dove qualcuno balla già Vino finchè basta poi chi non balla canterà Dietro ai panni stesi che un po' di vento gonfierà Anche chi non canta in qualche modo ci sarà Vengono splendide, ridono complici, parlano tutte d'amore, di uomini Quando arriverò la troverò Sarà bella più che mai come il fiume, come un cielo dai rosai Lei mi aspetterà, mi guarderà, questa notte ci sarò Tra le barche lungo l'argine del Po l'amerò Bianca un'altra luna brilla tra campi e marinai Porterà fortuna sopra i covoni e nei granai Nella notte amica quando la festa finirà Una voce antica questa canzone canterà Lungo il Delta Grande dove si acquieta il grande Po Gli argini e le sponde sono le montagne che non ho Vengono splendide, ridono complici, parlano tutte d'amore, di uomini Quando arriverò la troverò Sarà bella più che mai come il fiume, come un cielo dai rosai Lei mi aspetterà, mi guarderà, questa notte ci sarò Tra le barche lungo l'argine del Po io l'amerò.
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