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Alberto Bertoni
Articolo pubblicato e gentilmente concesso dalla rivista di attualità e cultura di Sassuolo "il Sassolino".
L'articolo è stato pubblicato a Giugno 2005 nella rubrica "La musica che gira intorno...",
gestita abitualmente da Alberto Bertoni.
Si ringrazia in particolare Marcello Micheloni redattore del giornale .
Insieme alla testimonianza sulla rivista è stata pubblicata questa foto
concessa gentilmente dalla Famiglia Bertoli
La testimonianza di Bertoni
Ho scritto diverse
canzoni per Pierangelo Bertoli e ho
frequentato la sua casa per circa una decina di anni.
E’ stato un periodo molto creativo dal punto di vista musicale, ma più
che un rapporto di “lavoro” (per Angelo fare canzoni era
“lavorare”) il nostro era diventato un rapporto di
amicizia. Abbiamo passato interi pomeriggi a discutere, a ridere,
a cantare. Io non perdevo occasione per fargli ascoltare di volta in
volta le canzoni che scrivevo, ed Angelo era
come sempre molto lapidario nei suoi giudizi. Una cosa, per lui, o
era bella o era brutta. Era così su tutto, senza peli sulla lingua! Mi
ricordo che una volta, a Milano, nella sede di una casa discografica, si
parlava di un popolare cantatuore che in
quel periodo, “discograficamente”
parlando, stava andando molto bene. “Cal
lè s’al gniva a ca
mèe a ferem scultér
el so cansòun agh
déva in man una vanga e al mandava a vanghér!”,
disse Pierangelo, e subito aggiunse: “Ma
visto che sta vendendo tanti dischi al g’avrà
ragioun lò!”.
Ma né lui né io pensavamo che avesse ragione, e lo sapevamo… E’ stato a casa sua
che sono nati progetti come I giaraun d’la luna, il cd dialettale che tanto
successo ha riscosso presso il pubblico sassolese
e che molte persone richiedono ancora. Un giorno, durante la scelta
dei brani per l’album, mi presentai da Pierangelo raccontandogli che
nella notte avevo sognato Bob Dylan che mi
dettava una canzone da mettere assolutamente come pezzo di
apertura del disco. Naturalmente era una “balla” che avevo
sognato Dylan, ma lui stette al gioco e
disse: “Fammela sentire”.
Gliela cantai e pochi mesi dopo divenne il brano di apertura
del cd… Angelo è stato
sicuramente una di quelle persone che è
valsa davvero la pena di conoscere e che torna spesso nei miei pensieri.
Ancora oggi quando scrivo una canzone mi chiedo: “Ma ad Angelo sarebbe
piaciuta?” Alberto
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