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1983

1.   Così 
2.   Nuova emigrazione 
3.   Serenata 
4.   Pierangelo's blues 
5.   Campane 
6.   A Bruna 
7.   I miei pensieri sono tutti lì 
8.   Leggenda antica 
9.   Quel giorno 
10. Relax 

        

 

Così 
(P.A.Bertoli-G.Brandolini) 


Non amo trincerarmi in un sorriso 
detesto chi non vince e chi non perde 
non credo nelle sacre istituzioni 
di gente che ha il potere e se ne serve 
giocattoli di carta in mano ai pazzi 
puntati su milioni di persone 
tu ascolti tutto e cerchi di capirmi 
finendo poi per fare confusione 
e dici che per te non sono in pace 
certo che almeno in questo mi conosci 
nell'attimo che brucia la ragione 
io butto al fuoco tutte le mie croci 
e semino i miei fatti personali 
mischiati a tutto quello che è sociale 
e vivo con la stessa indipendenza 
gli scandali le guerre o la spirale. 
Perché son fatto così 
e non ci posso far niente 
prendimi pure così 
come mi accetta la gente 
che mi sorride e che mi lascia parlare 
però non mi sente. 
Mi dici che una regola ci vuole 
qualcuno deve pure aver ragione 
sarà forse che sono diffidente 
ma i capi non son altro che persone 
e trattano le masse come capre 
tosando e macellando l'eccedenza 
sacrificando al fatto personale 
le madri i figli i padri e la decenza. 
Perché son fatto così 
e non ci posso far niente 
prendimi pure così 
come mi accetta la gente 
che mi sorride e che mi lascia parlare 
però non mi sente. 
Si macchiano dei crimini più bassi 
per conservare il posto da sedere 
le chiese il parlamento i sindacati 
le banche e gli altri centri del potere 
gli amici sai gli amici tante volte 
mi dicono che sono un piantagrane 
che parlo senza un poco di rispetto 
che amo più gli oppressi o le puttane. 
Ma sono fatto così 
e non ci posso far niente 
prendimi pure così 
come mi accetta la gente 
che mi sorride e che mi lascia parlare 
però non mi sente, 
che mi sorride e che mi lascia parlare 
però non mi sente.

Nuova emigrazione 
(P.A.Bertoli-M.Negri) 
Voglio cambiare vita 
non mi trovo contento 
così non può andare aventi 
questa volta l’ho scampata a stento 
voglio cambiare vita 
per fuggire lontano 
ritrovarmi emigrante 
e non confondermi con l’”Ambrosiano” 
trovare un’altra banca 
che sia meno stanca 
che si faccia usare senza farmi scoprire 
senza partiti da dover finanziare 
senza falsi onesti che ti fanno impazzire. 
Voglio cambiare vita 
per potere grattare 
per poter fare 
per poter potere 
e tante altre cose da volere 
per ricominciare 
per ricucire 
perché no 
potermi divertire 
senza l’erario come un sicario 
che mi ha scoperto e non mi lascia più. 
Mamma mia dammi cento lire 
che in America voglio andar 
per trovarci l’America 
e non morire di paura 
mamma mia dammi cento lire 
che in America voglio andar 
e non voglio ritornare 
terra ingrata son costretto ad emigrare. 
Voglio cambiare vita 
abbandonare i miei cari 
per non provare distacco 
ci ho già un baule di pacchetti azionari 
voglio cambiare vita 
e far sparire le tracce 
voglio aiutare il destino 
e far carriera in un paese latino 
con qualche fondo nero 
e tanti amici al clero 
si può partire non mi resta che andare 
e avrò regali come all’Epifania 
in qualche loggia della massoneria. 
Voglio cambiare vita 
mi darò da fare 
ruberò il mare 
venderò il sole 
in tutti i modi cercherò il potere 
fregherò la gente 
che non conta niente 
perché no 
che cosa vuoi che sia 
poi c’è l’erario come un sicario 
che mi tira addosso e non mi molla più. 
Mamma mia dammi cento lire 
che in America voglio andar 
per trovarci l’America 
e non morire di paura 
mamma mia dammi cento lire 
che in America voglio andar 
e non voglio ritornare 
terra ingrata son costretto ad emigrare.
Serenata
(P.A.Bertoli-M.Piccoli) 
Quando spinti verso un trip turistico 
sciamano in periferia 
cercano il naif tra i poveri 
o gli indiani della prateria 
degustando cibi tipici 
deboli di calorie 
posano preziose natiche 
sulle panche delle trattorie. 
Canterò per te 
fino a quando non ti stancherai 
canterò per me 
senza chiedermi se capirai 
hanno come meta i semplici 
cercano la poesia 
e per questo si contorcono 
con trattati di psicologia 
soggettivi d’abitudine 
sanno ciò che tu non hai 
leggono fra i peli pubici 
quel che dici e quello che non sai. 
Canterò per te 
fino a quando non ti stancherai 
canterò per me 
senza chiedermi se capirai 
sciolgono i tuoi nodi edipici 
con un colpo di magia 
spiegano i tuoi sogni erotici 
iscrivendoti a una lotteria 
scrivono virtù canoniche 
stanno dalla parte tua 
corteggiando tipi egemoni 
sono come li “mortacci sua”. 
Canterò per te 
fino a quando non ti stancherai 
canterò per me 
senza chiedermi se capirai. 
Pierangelo's blues 
(P.A.Bertoli) 
La neve cadeva sottile 
su un pomeriggio vuoto e malato 
la neve cadeva sottile 
su un pomeriggio vuoto e malato 
sulle mie rabbie di parole 
sulle mie guerre di pensieri. 
La luce sembrava morire 
dentro ai miei pugni di sognatore 
la luce sembrava morire 
dentro ai miei pugni di sognatore 
cercai di andarmene di là 
cercai di andarmene di là 
di arrivare in una terra 
con campi zeppi di viole 
di sdraiarmi in una terra 
con cieli immensi di sole 
dove gli stomaci sono pieni 
dove i ricordi sono sereni. 
Andai la neve cadeva 
avevo un groppo in gola 
andai la neve cadeva 
avevo il cuore in gola 
una impotente necessità 
una assoluta inutilità. 
Nostalgia di un fiore 
che cosa terribile 
nostalgia di un fiore 
che cosa terribile 
per trattenermi dal pianto 
apro la bocca e rido 
per trattenermi dal pianto 
apro la bocca e rido.

Campane 
(P.A.Bertoli-L.Orioli) 
Le campane della notte suonano per noi 
sulle pianure del silenzio 
le visioni di speranza sono in malattia 
e danno segni di rinuncia 
conteranno i tuoi capelli fuori dalla chiesa 
chiederanno dove vai 
venderai le poche cose buone 
senza capire cosa fai. 
Dan dirlin dan dirlin daun 
quando infine cambia il tempo 
quando torna il momento 
dan dirlin dan dirlin daun 
suonerà in un altro mondo 
un’altra musica. 
Cupi bronzi di tempesta senza dignità 
a torturare i tuoi ricordi 
i fantasmi dei tuoi sogni scesi nella via 
hanno pugnali di materia 
spingeranno i tuoi pensieri nella stratosfera 
sceglieranno cosa sei 
perderai le cose che sai fare 
decideranno cosa vuoi. 
Dan dirlin dan dirlin daun 
quando infine cambia il tempo 
quando torna il momento 
dan dirlin dan dirlin daun 
suonerà in un altro mondo 
un’altra musica. 
Preparati per la festa dietro a una regia 
rintoccheranno cose perse 
scioglieranno i loro volti nell’ipocrisia 
e piangeranno i tuoi rimorsi 
le tue mani bene in vista sopra le barriere 
fremeranno di pietà 
quando andrai a chiedere il tuo nome 
ti chiederanno cosa sei. 
Dan dirlin dan dirlin daun 
quando infine cambia il tempo 
quando torna il momento 
dan dirlin dan dirlin daun 
suonerà in un altro mondo 
un’altra musica.

A Bruna 
(P.A.Bertoli-M.Dieci) 
Rapida scendevi le scale 
avevi gli occhi pieni d’allegria 
e un qualche cosa di giornata speciale 
che risvegliava la mia fantasia 
è come quando liberi del tutto i pensieri 
e voli in alto oltre la città 
al di sopra della realtà. 
Vicoli di antichi ricordi 
come in un album di fotografie 
che illuminati dalla luce del giorno 
resuscitavano le storie mie 
e mi aggiravo incredulo fra le vetrine 
sfiorando attimi vissuti già 
con l‘emozione che mi sorprendeva tanto tempo fa. 
Così decisa tu venivi 
per parlarmi allora per la prima volta 
non sembravi imbarazzata forse appena un po’ 
con poche frasi semplici 
mi hai invitato a cena da te 
sono stato fortunato quando hai scelto me. 
Sveglio mentre dormi al mio fianco 
sto componendo la mia vecchia follia 
scrivendo frasi che mi premono dentro 
da liberare insieme a un’armonia 
e all’improvviso penso di volerti svegliare 
per presentarti un altro pezzo di me 
un altro pezzo che ho recuperato 
stando insieme a te. 
E non ricordo oggi d’essere mai stato 
solo dopo il nostro incontro 
come se la nostra storia non finisse mai 
e mi ritrovo a vivere amo tutto quello che ho 
certo non mi so spiegare o forse non si può 
e certe sere vorrei spingere 
la nostra barca fino in alto mare 
e sfidare le tempeste della verità 
mentre i problemi crollano 
battersi e tentare di più 
per far bello questo posto dove vivi tu. 
Ma tu rispondi quando i venti 
gonfiano le nostre vele 
non potranno che portarci dove andiamo già 
e se ti sembrerà difficile 
armati di quel che sarà 
ed avremo un nostro posto di serenità. 

I miei pensieri sono tutti lì 
(P.A.Bertoli-M.Negri) 
Fingo di stare calmo ma sono già le sei 
se avessi più buon senso magari me ne andrei 
cerco di stare fermo in mezzo al viavai 
ti aspetto per fermarti, fra poco scenderai. 
Forse se ti volessi, forse tu non puoi, 
forse mi aspetti ancora o forse non mi vuoi, 
certo che i miei pensieri sono tutti lì 
è stato inutile mandarli via. 
Io vorrei dirti: 
“Ciao come stai? Come sei bella stasera, 
più bella del sole più dolce della primavera”, 
ma chissà poi se lei mi vorrà ancora, ancora, 
dopo tanto tempo adesso 
ancora come allora 
ancora come allora. 
Vorrei vederti dentro quando ricorderai 
in tutti questi anni non ti ho cercato mai 
certo se tu volessi allora tornerei 
a testa bassa come oggi non si fa più. 
Forse se tu volessi, forse cambierei, 
forse tu aspetti un altro e sono già le sei, 
certo che i miei pensieri sono tutti lì 
non so decidermi ad andare via. 
Io vorrei dirti: 
“Ciao come stai? Come sei bella stasera, 
più bella del sole più dolce della primavera”, 
ma chissà poi se lei mi vorrà ancora, ancora, 
dopo tanto tempo adesso 
ancora come allora 
ancora come allora. 
Forse se tu volessi, forse cambierei, 
ci ho ripensato tante e tante volte ormai, 
certo che i miei pensieri sono tutti lì 
non è possibile mandarli via. 
Io ti dirò: 
“Ciao come stai? Come sei bella stasera, 
più bella del sole più dolce della primavera”, 
ma chissà poi se lei mi vorrà ancora, ancora, 
dopo tanto tempo adesso 
ancora come allora 
ancora come allora. 
“Ciao come stai? Come sei bella stasera, 
più bella del sole più dolce della primavera”, 
ma chissà poi se lei mi vorrà ancora, ancora, 
dopo tanto tempo adesso 
ancora come allora 
ancora come allora.

Leggenda antica 
(P.A.Bertoli-M.Dieci) 
La donna senza nome 
disse al giovane signore 
sei bello e vorrei stenderti in un prato 
spiegarti sulla pelle 
nel ritmo dei respiri 
che ti volevo ti ho desiderato 
se fossi stata libera 
di avere un’opinione 
di come poter vivere il mio sesso 
avrei potuto scegliere 
di fare un’altra strada 
oppure sarei stata come adesso. 
C’era c’era una volta non ricordo come fu 
so soltanto che da qualche tempo non c’è più. 
Il giovane signore 
seduto sui suoi anni 
nuotava dentro a un mucchio di rifiuti 
aveva i suoi problemi 
difficili rapporti 
un sacco di concetti sconosciuti 
la donna lo fissava 
cercava di spiegarsi 
non era lì per chiedere un rimborso 
per quanto fosse giovane 
per quanto fosse uomo 
doveva condividere il discorso. 
C’era c’era una volta non ricordo come fu 
so soltanto che da qualche tempo non c’è più. 
Ma credo che la fame 
sia un debole pensiero 
per chi l’ha avuta solo nelle orecchie 
e libertà è un discorso 
per chi non sta in prigione 
e i giovani non sanno cose vecchie 
il tragico signore 
aveva un apparecchio 
per ricomporre i pezzi del dolore 
sollecitò i transistor 
guardò nel terminale 
trovandoci una dose per due ore. 
C’era c’era una volta non ricordo come fu 
so soltanto che da qualche tempo non c’è più. 
Sull’onda dei rimpianti 
di tarde ribellioni 
di strade brutte strette e male usate 
la donna disse merda 
frugò dentro a un futuro 
di plastica e di luci colorate 
il giovane signore 
vedeva di lontano 
le cose dove brulica la gente 
raccolse i suoi domani 
del tutto programmati 
e pianse sensa il minimo incidente. 
C’era c’era una volta non ricordo come fu 
so soltanto che da qualche tempo non c’è più.

Quel giorno 
(P.A.Bertoli-M.Dieci) 
Esploso il canto finale 
della canna di un fucile 
perdesti il sangue il respiro 
e i piani sull’avvenire 
lasciasti solo una donna 
dietro a un velo di omertà 
le chiederanno dolore e dignità. 
Prenderà un altro sole 
Per non rivederli più 
Aprirà il tuo sorriso 
Come quando c’eri tu. 
E se rimane un ricordo 
è qualcosa che vuole per sé 
non avrà niente da dire su di te 
adesso vengono in tanti 
fanno a gara di parole 
e hanno facce di fumo 
e sguardi da ambasciatore 
le porteranno medaglie 
ma se ne fregano di te 
e lei rimane da sola sui perché. 
Prenderà un altro sole 
Per non rivederli più 
Aprirà il tuo sorriso 
Come quando c’eri tu. 
E se per caso la sera 
farà i conti di quello che ha 
avrà con sé la sua rabbia li odierà 
ti hanno insegnato il dovere 
ti hanno detto cosa fare 
ti hanno insegnato a ubbidire 
sempre e a non pensare 
e col cervello annebbiato 
dal concetto degli eroi 
ti hanno impedito di avere sogni tuoi. 
Prenderà un altro sole 
Per non rivederli più 
Aprirà il tuo sorriso 
Come quando c’eri tu. 
E se su qualche giornale 
la cercheranno per darle pietà 
avrà una sola risposta li odierà. 
Prenderà un altro sole 
Per non rivederli più 
Aprirà il tuo sorriso 
Come quando c’eri tu.

 

 

 

 

 

 

Relax 
(P.A.Bertoli-T.Oriolo) 
L’aria si è fatta leggera 
sotto questo quarto di luna 
sogno di starmene qui 
lascio un poco l’avventura 
questa sera dormirò. 
Sensazione di sazietà 
steso sull’amaca dei sensi 
avido di serenità 
perso tra la quiete e il silenzio 
questa sera dormirò 
respirando novità. 
L’alba dove mi sveglierò 
avrà sciolto i suoi colori 
l’alba dove ti cercherò 
avrà spento i tuoi timori 
solo pochi passi più in là 
stanno i miei momenti diversi 
scelgo di restarmene qua 
a cercare attimi persi 
questa sera dormirò 
respirando novità.