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Sergio Di Placido
Pierangelo rappresenta per me una delle massime espressioni della musica d'autore italiana. Pensavo di conoscerlo abbastanza già da anni, ma dopo aver assistito ad un suo concerto circa quattro anni fa, mi sono reso conto di quanto poco lo conoscessi. Fu davvero una grande emozione e per nulla al mondo l'anno successivo avrei rinunciato ad andarlo nuovamente ad ascoltare (insieme a mia moglie, anche lei "folgorata"). Così fu, infatti! La sensazione era proprio quella di andare ad ascoltare un amico del quale condividi le idee e apprezzi il modo di esprimerle. L'unica nota stonata di quei due concerti fu, purtroppo, il ridotto numero di persone che vi assistettero: non riesco a spiegarmi una cosa del genere, ...mi fa quasi rabbia!!! Dopo poco più di un anno poi, la notizia della sua morte e la tristezza di rendersi conto di un artista straordinario che ci lascia. Il giorno dopo ho scritto quasi di getto queste rime dedicate a lui. Mi fa piacere che trovino posto in questo sito: è il mio modo di ricordarlo. Ripensare a un artista scomparso, riascoltare alla radio un suo brano. E ragionare così, amaramente, su parole che vanno lontano. Anche lui come Lucio e Fabrizio, come Rino, Ivan e Augusto, musicava emozioni col suo vizio di parlarci di un mondo non giusto! Io i cantanti li chiamo per nome, ed è come amicizia vera e non penso sia solo una musica da bollare come leggera. E’ pesante e non ne fai senza, soprattutto quei testi d’autore: ti accompagnano un’esistenza fanno
parte di te, del tuo umore! Spesso ripenso a quelle due volte, due concerti, due diverse estati; ed a quelle persone, non molte, e
agli assenti che si eran sbagliati! E da allora Pierangelo ascolto sempre più le tue canzoni e ricerco spesso quei versi per
provare quelle sensazioni. Non è facile però, ti assicuro, ascoltarle e accettare passivo che quelle tue frasi “a muso duro” non potrò più applaudirle dal vivo. Sergio Di Placido
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