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Fabrizio
Ho conosciuto musicalmente
Pierangelo quando avevo all'incirca 20 anni (oggi
ne ho il doppio).
In quegli anni acquistai un
disco dal titolo "SEDIA ELETTRICA" (era il 1989).
Mi colpirono le frasi, le
espressioni, la sintesi, l'onestà interiore che
trasudava da parole taglienti
come rasoi appena affilati.
Mi colpì una visione della
vita battagliera ma nello stesso tempo assetata
di tenerezza e solidarietà.
Era scomodo Pierangelo.
In quanto è scomodo colui che
riesce ad esprimere concetti fuori dal coro
catalizzando l'attenzione della
gente.
In quanto è scomodo colui che
dimostra possedere testa pensante ed interesse
verso tematiche sociali.
Era contro i benpensanti
Pierangelo, era contro il potere dei potenti e degli
arroganti, era contro i luoghi
comuni, era per il giusto.
Riascoltare oggi i suoi brani
mi mette ancora i brividi addosso.
E'scandaloso che il
"sistema televisivo" e giornalistico odierno, sempre
pronto a ricorrere ed a
rincorrere se ne sia completamente dimenticato.
Preferisco pensare ad una sorta
di silenzioso pudore verso colui che seppe
trasformare parole in versi e
note in veicoli di verità.
La televisione con contenuti di
plastica di oggi non può permettersi scampoli
di poesia.
Teniamo sempre vivo il ricordo
di Pierangelo.
Fabrizio.
Sant'Ambrogio Torino.
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