Home > Sezione Verde - Noi e Bertoli > Gianni Comba
Gianni Comba 1980: Eppure soffia è stata la prima canzone di Pierangelo che ho sentito. Non dalla sua voce tra l’altro, ma dai miei amici che nel corso di un campo scout hanno suonato e risuonato. Finchè non ci è rimasta dentro. Eravamo sul Gran Paradiso per un campo di lavoro a riassettare un sentiero di montagna. Nessuna canzone era più indovinata per quell’occasione. E poi non parlava direttamente d’amore… e per me, sedicenne un po’ imbranato, era meno impegnativa da canticchiare. E parlava di ideali che erano già miei. Ma Bennato quell’anno è stato devastante e poi il rock urlava più forte ed io non ero ancora spinto a cercare qualcosa di nuovo per me nel campo musicale. Un anno dopo trovo per caso il testo di “il centro del fiume” e scopro di chi è. A quel punto so che quel cantante ha qualcosa da dirmi, mi cerco e ascolto l’album “eppure soffia” .. e l’anno successivo “album” e a 19 anni comincio a seguire i primi concerti. Dall’’83
all’89 sono 10. Non da vero fan, ma molti per chi ha
visto venti concerti in tutto (si e no) e tranne i tre
di Guccini, mai più di uno per autore o gruppo. Pierangelo
è l’unico artista che mi abbia mai centrato dritto al
cuore. Non un altro cantante, non uno scrittore o un
poeta. Pierangelo. Credo per la sua capacità di essere
diretto e di parlare con la stessa passione di
“Bruna” o di “Maddalena” o di un
“…quartiere”. Per la forza con cui disegnava la
sua personalità, che è “così” o con cui si
scagliava contro. Non sempre ero d’accordo con lui,
“certi momenti” non l’ho mai apprezzata, ne da
ventenne tanto meno da quarantenne nei contenuti… e
altre canzoni le trovavo inadeguate a lui, soprattutto
le ultime. Ma mi ha sempre offerto occasioni di serenità,
conforto, confronto. Non
è stato indifferente, per me diciottenne – ventenne,
sapere che è coetaneo di mio padre… Sapere che tra
gli adulti con cui mi scontro e dei quali mi
voglio liberare ce n’è uno apparentemente più
sfigato degli altri che comunica con forza e profondità
un’idea ed una musica che hanno il potere di
scuotermi. Con lui ho iniziato ad apprezzare la mia
originalità, al di là della comprensione degli altri.
Molte canzoni sono state per me la colonna sonora della
mia indipendenza e successivamente della mia maturità. Dal ’92 in poi non l’ho più seguito. Non sono rimasto aggiornato con le ultime opere. Ho perso un po’ la voglia di nuove emozioni e riflessioni da lui. Da
trentenne si era sicuramente affievolito il rapporto fra
me e le sue emozioni musicali e umane. E come tutti i
legami positivi forti, dai quali c’è da
“apprendere” anche da Pierangelo, in
modo molto naturale e positivo mi sono staccato. Ovviamente il legame sottile e invisibile che mi lega ad una musica e ad una persona unica c’è ancora e rimarrà indissolubile. Non da fan musicofilo ma da uomo a uomo. Non
è un caso se per quanto stonatissimo l’unica canzone
d’amore che cantavo alla mia ragazza (mia moglie da
quasi 15 anni) è “A Bruna” e se nelle nostre crisi
iniziali mi veniva sempre in mente “i miei pensieri
sono tutti li” o alla fine di qualche telegiornale
giravo in casa cantando “varsavia” o ultimamente
“vene per noi”. Se giocando con le mie figlie
svocalizzo con “caccia alla volpe” o se al mattino
di una ennesima notte insonne per l’ultima nata entro
in bagno cantando “la fatica”. Mai
stato un fan. Ma
Pierangelo è stato talmente significativo da entrare,
ogni volta che ne sentivo il bisogno e per le più
disparate occasioni, dolcemente e profondamente nella
mia vita. Grazie Gianni
Comba
|
|