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1985

1.Maria Teresa
2.Piano man
3.L'odore del porto
4.Fiume nero
5.Bella addormentata
6.Voglia di libertà
7.China Town
8.Vola veliero
9.Gennaio

        

 

Maria Teresa
[P.A. Bertoli - M. Dieci]

Maria Teresa forse troppa fantasia,
giornate uguali, poche notti di follia,
fragili ricordi,
sulla fronte qualche ruga in più,
volti appena scorti,
poco amore nella gioventù.
Giovanni ha gli occhi come un cielo a primavera
e i suoi vent'anni sono un varco alla frontiera,
soffre d'innocenza,
prende dalla vita quel che c'è,
come in una danza
lui si aspetta che con te
non resteranno giorni bui
se solo tu sarai con lui
fin quando tu lo cercherai
finché al suo amore crederai
finché vincerai
fino a quando sulle soglie del suo mondo
lui vorrà sapere che ci sei.
Maria Teresa quanta gente non approva
quell'espressione, quella faccia quasi nuova
frugano i tuoi sogni
alzando le barriere dell'età,
contano i tuoi giorni,
pesano la tua diversità.
Maria Teresa quanta voglia di poesia,
convalescente di un'eterna malattia
la tua strada aperta
mostra della vita quel che c'è
fuori dalla porta
lui si aspetta che con te
non resteranno giorni bui
se solo tu sarai con lui
fin quando tu lo cercherai
finché al suo amore crederai
finché vincerai
fino a quando sulle sogli del suo mondo
lui vorrà sapere che con te
non resteranno giorni bui
se solo tu sarai con lui
fin quando tu lo cercherai
finché al suo amore crederai
finché vincerai
fino a quando sulle soglie del suo mondo
lui vorrà sapere che ci sei
lui vorrà sapere che ci sei.

 

Piano man
[P.A. Bertoli - B. Joel]

Le nove di sera di un sabato, già la solita gente vien giù.
C'è un vecchio qui accanto a me, corteggia un bicchiere di più.
Dice senti mi canti una musica la più triste e più dolce che c'è,
un'antica canzone non ricordo il suo nome, una storia vissuta da me.

Na na na na na na na na na…..

Canta i tuoi sogni di piano man, cantaci i sogni che sai.
C'è nell'aria una voglia di melodia l'atmosfera è la giusta ora vai.

Toni il barista è amico mio mi fa bere per complicità,
ed è pronto a scherzare o a farmi fumare, ma vorrebbe cambiare città.
Dice "Penso che sto per morirne" e il sorriso gli sfuma a metà
so che posso sfondare nel cinema, solo uscissi al più presto di qua.

Na na na na na na na na na…..

Renzo fa il romanziere da secoli sa descriverti i sogni che fai,
parla fitto a Renato che è ancora soldato e che forse non ne uscirà mai.
Cameriera che guarda politica ricchi sbronzi seduti più in là,
serve un cocktail che da solitudine e gli toglie sensibilità
Na na na na na na na na…..

Canta i tuoi sogni di piano man……..

C'è tanta folla di sabato e il padrone è contento di me
perché sa che la gente non pensa più a niente, si diverte e non chiede quant'è.
Ora il piano risuona di luna park e il microfono odora di gin
hanno pallide guance e danno solide mance e poi chiedono "cosa fai qui?"

Na na na na na na na na……

Canta i tuoi sogni di piano man , cantaci i sogni che sai
c'è nell'aria una voglia di melodia
l'atmosfera è la giusta ora vai. (rip.)

 

L'odore del porto
(P.A.Bertoli-G.Bassi)

Notte umida e opaca
Questo buio riaccende i miei incubi e la voglia di te
Mentre il cielo si gonfia di nebbia e diventa una scatola chiusa sopra di me
Vorrei un telecomando per dare colore alle immagini come in una Tv
Ma è difficile quando la luce dell'alba non vuole sorridere più
Proverò a raccontare ai miei occhi, alla luna e agli specchi che porto con me

Marinaio più in fretta, non cambiare la rotta
C'è una donna che aspetta un mio sì
Sono pronto a salpare, a sfidare il tuo mare
Ma il suo viso è lontano da qui
Chiama forte, la mente ti raggiungerò
Non ho paura adesso che mi hai detto tutto, adesso che lo so

Non si scorge la terra
Questo mare nel buio si agita ma non parla di te
Cerco tra i profumi l'odore del porto che aspetto, ma ancora non c'è
Basterebbe un gabbiano per darmi il coraggio di chiedere per sapere di te
Ma il rumore del legno sull'acqua non spezza il silenzio e mi lascia con me
Cercherò tra le cose che sento una strada di vento che porti da te

Marinaio più in fretta, non cambiare la rotta
C'è una donna che aspetta un mio sì
E non devo pensare ai minuti, alle ore, a quanto ancora è lontano da qui
Urla forte, la mente ti raggiungerò
Non è più un sogno adesso che mi hai detto tutto adesso che lo so

Marinaio più in fretta.
Fiume nero
(P.A.Bertoli-F.Urzino)

In silenzio scesero dal monte gli eroi
Come un lurido fiume nero di stivali e bestemmie
E là in alto in mezzo al giorno
Era azzurro e dolce il cielo su e sembrava così lontano
Sembrava molto più blu
Ma un attimo per dire addio
I soldati non trovano
In testa sempre c'è Lilì Marlene
I soldati non marciano senza lei
Nuvole di fango i suoi occhi scuri
Intona un canto triste come lei
Statua di pianto, lei che non avrà una lacrima
Ma sentirà scorrere vicino
Quel fiume lurido in cammino
Troppo stanchi salgono sulle nevi gli eroi
Sono un lurido sacco nero di ferite e baionette
E là in alto sopra il monte
Ora è grigio sporco il cielo su, sembra proprio minacciare
Il piano quasi cadesse giù
Ma un attimo senza un addio e le luci si spengono
Resta il profilo di Lilì Marlene
Ma i soldati non vedono come è lei
Neve sopra il sangue, la sua veste bianca
Alba di pietra dura come lei resta sola
Lei che porterà via il suo carico
Lei ride e porta un solo destino
A quel fiume lurido in cammino.

Bella addormentata

Era addormenta nel divano piccolo
Fuori nevicava
Dentro c'era un giovane, fermo la guardava con un'aria tenera
Sulla faccia stanca spuntava un'ombra di sazietà

Era addormentata come nelle favole
Dissero più tardi:"Eri troppo giovane"
Venne da lontano, forse dall'America

Non restò che il tempo di riscaldarsi poi se ne andò
Stava lì sdraiata, bella come un bignè
Lui rimase il resto della serata a sorridere

S'era addormentata, nessuno la svegliò
Lui che la vedeva lì abbandonata, si innamorò
Era addormentata, forse troppo piccola

Strette tra le mani stavano le nuvole
Mentre la guardava con quell'aria tenera
Sulla faccia stanca passava un'ombra di sazietà

Stava lì sdraiata, nessuno la svegliò
Lui che la guardava e le sorrideva e non si fermò
Stava lì sdraiata, ma non si risvegliò
Ed il primo amore della sua vita l'abbandonò.

Voglia di libertà

Vorrei poter suonare ancora un po'
E poi seguirti fino in capo al mondo
Mi vestirei di stracci come so
E sarei pronto a fare il vagabondo e a raccontare a tutti il mio passato
Che è un campionario di mediocrità
Ad accettare tutto mi è costato
Ed ho perso te che amo libertà
Per te io vincerei questa paura di uscire nudo e stanco dalle mura
Di questo mondo piccolo e banale
Dove regna chi bara e chi non vale
Mi specchierei ma senza ipocrisia
Nell'acqua dove affonda la bugia
E laverei dal cuore la vergogna
Dei compromessi fatti in questa fogna
Mi vedi un po' indeciso ma che importa
Mi basterà varcare quella porta
E un mondo nuovo si aprirà davanti incerto ma pulito dagli inganni
E non avrò nessuno a cui badare, nessuno che mi chiamerà papà
Non una donna da dovere amare
Ma un solo amore la mia libertà
Però dovrei buttare la paura di uscire nudo e stanco dalle mura
Di questo mondo piccolo e banale dove regna chi bara e chi non vale
Specchiarmi e farlo senza ipocrisia nell'acqua dove affonda la bugia
Lavare dal mio cuore la vergogna
Dei compromessi fatti in questa fogna
È facile parlare ma il coraggio se non l'hai dentro non lo puoi trovare
Non è come un pezzetto di formaggio che quando hai voglia te lo puoi comprare
Se libertà vuol dire rinunciare a tutto ciò che offre la realtà
Allora cara amica mi dispiace, mi spiace tanto ma io rimango qua a sopportare ancora la paura
Di vivere ogni giorno tra le mura di questo mondo piccolo e banale
Dove regna chi bara e chi non vale
A volte servirà l'ipocrisia, a volte qualche piccola bugia
Ma non si sta poi tanto male in questa fogna
Se sai nascondere bene la vergogna

China Town

Ora che tu senza di me non hai più scorta accetti molta compagnia
Ora che sei tanto più in qua della rivolta
Nascondi la tua voglia d'identità mai risolta e inventi nuovi giorni piantati là dove vuoi
Cercando di nutrirli come fossero giorni tuoi
Cosa farai quando anche tu dovrai capire che spendi solo fantasia
Che dignità è verità da costruire e non situazioni di attualità da seguire
Che poi non rimane che nullità"Up to date"
E dietro al tuo sipario resta l'ombra di ciò che sei
Tra le città o nei secoli non sarò tra i pericoli
Ma tu cercami in un chiosco di China Town
E quando tu come in un film dovrai posare fingendo moti di allegria
Formalità di società da ricambiare come se non avessi capacità di pensare
Sospesa tra montagne di falsità non lo sai
Ma dietro al tuo sipario non avresti potuto mai
Tra le città o nei secoli non sarò tra i pericoli
Ma tu cercami in un chiosco di China Town
Credo che tu mi cercherai un'altra volta
Un tempo o un giorno purchè sia
Ma non sarò come saprai sulla mia porta
E poi non lo so se mi piangerai poco importa
Così sul cammino che segnerà la mia via
Non resterà nemmeno un'illusione di nostalgia
Tra le città o nei secoli non sarò tra i pericoli
Ma tu cercami in un chiosco di China Town.

Vola veliero
(P.A.Bertoli-M.Dieci)

Sulle strade bagnate dove s'è persa la via
Un fantasma d'epoca tiene sospesa l'idea
Mentre intanto una vita a nolo non ha meta quale che sia
E può contare solo sulla sua fantasia
Situazioni scontate viste con false ironia
Nuove ondate tragiche, soffiano ancora maree
S'alza piano la luna in cielo ma non sorge solo per me
E nella mente torna un pensiero
Vola veliero sopra il mare, non ti posare mai
Fragile porto di marinai
Fin quando arriverai
Tra le torri di vento e di luci dove noi, torneremo noi
Tra ricordi gelati colmi di malinconia
Spunta un vento d'Africa come inattesa magia
Lentamente vorrei tornare dentro le parole che so
Ma d'improvviso torno a sperare
Vola veliero sopra il mare, non ti posare mai
Fragile porto di marinai
Fin quando arriverai
Tra le torri di vento e di luci dove noi, torneremo noi
E quando il freddo se ne va
Sul fondo dei miei pensieri resta un brivido di novità sui fatti immutabili fino a ieri
Vola veliero…

 

Gennaio
(P.A.Bertoli-M.Negri)

Giorni di Gennaio, le sette o giù di lì
con la notte negli occhi ed il vento, viene dal nord
che mi fa sentire vivo e mi canta ancora una canzone dolce.

Giorni di Gennaio con i passeri appena svegli
e la mente che sembra ora così libera
ed il vento del nord che mi porta le voci dall'Europa.

Giorni di gennaio con la neve appena caduta
e dietro ai vetri delle case ancora luci di Natale
E mi sento un po' triste mentre bevo il mio caffè solo.

Ma la fuori il vento del nord
vero amico, un intesa tra noi due forte forte
e ascoltando il vento del nord,

ti cercherò sospesa nella mia ragione
verrò tra i ricordi che ho di te
per ritrovarti ancora mia.

Giorni di Gennaio, quando il tempo si è fermato
e la natura sembra non svegliarsi mai ed anch'io come lei
vorrei dormire per non pensare più

Ma la fuori il vento del nord,
vero amico, un intesa tra noi due forte forte
e ascoltando il vento del nord,

ti cercherò sospesa nella mia ragione
verrò tra i ricordi che ho di te
per ritrovarti ancora mia.

Ma la fuori il vento del nord...