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Rocco Mazzone Il giorno in cui è morto ho voluto scrivere, ciò che in quel momento era e rimane un mio pensiero che voglio comunque rendere partecipe:
La vita che ti aveva tolto tanto, ti regalò il dono della voce così che tu potessi con il canto reprimere il dolore di quella croce.
La musica accompagnava il tuo pensiero che era genuino e battagliero, ma quando tu scrivevi le emozioni del tuo cuore, venivano fuori le più belle canzoni d´amore.
Così che ci hai potuto raccontare: "di come a volte il cielo tocca il mare" "di come per dimostrare il proprio amore non c´è bisogno di fingersi un attore".
Le parole che scrivevi con tono acceso e duro, come per incanto si riflettevano nel futuro; oltre che poeta canterino, un altro dono possedevi: l´indovino.
Scomodo sei stato a molta gente, perché hai cantato sempre il senso del dovere; ma di loro non ti è mai importato niente così come lo è stato del potere.
Cantavi: "perché a stare in trincea sono gli uomini normali non i capi di stato o i generali; perché a stare in trincea sono gli uomini normali, non i vescovi e neanche i cardinali".
Ciao Pierangelo, grazie per la lealtà, che c´è nei versi delle tue canzoni; oggi ti sei ripreso la libertà, ed a noi ci hai lasciato dolci emozioni.
Scritta sempre il giorno della morte di Pierangelo.
In merito a questo, inviai il Testo ad Andrea Rompianesi con una dedica ad Erika Tozzi. Ecco cosa mi rispose Andrea: "Molto belli tutti e due i testi, il testo per Erika se mi autorizzerai vorrei inserirlo nel Disco (Singolo) nuovo dove c'è anche Madre Terra. Un saluto Andrea Rompianesi a presto"
OTTOBRE Cadono le foglie dagli alberi ormai spenti e un alito di vento poi se li porta via. Il cielo s’intristisce le nuvole lo avvolgono scende la prima pioggia che porta con se i colori dell’arcobaleno. La radio grida al mondo, il dolore delle genti, il dramma della guerra che uccide le ragioni della libertà. Ormai qui sulla terra, la pace è andata via E forse mai più ritornerà. Come farò, a vivere il mio tempo sapendo che domani non ci sarai più. Mi resta però il ricordo, e ciò che mi hai lasciato: una grande eredità. Vivere la vita, lottare per tenermi la mia libertà; e poi urlare al mondo che la vita va vissuta senza compromessi, ma con semplicità. Cadono le foglie dagli alberi ormai spenti ma librano nell’aria con la loro libertà. Nessuno li controlla ed ogni foglia vola dove il vento se la porterà.
Mazzone Rocco
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