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Un emiliano tragico non è un vero emiliano

Antonio Castronuovo

Ho completato la lettura della biografia di Domenico Mangiardi su Pierangelo Bertoli e devo dire che, a differenza della prima “ I certi momenti “ , questa mi ha lasciato una sensazione ed un emozione diversa . Mentre nella prima mi è rimasto molto del Bertoli artista, in questa l’artista mi è rimasto un po’ defilato, è sicuramente prevalsa molto di più la figura del Bertoli-uomo, nonché padre e marito. Proprio per questo motivo a me ha regalato delle forti emozioni, mi ha fatto vedere e sentire  Pierangelo sotto l’aspetto umano, aspetto che forse prima avevo guardato un po’ meno. Ebbene questa biografia, secondo me, ha questo merito e non solo, è ben fatta e ben scritta dall’autore. Siccome sono abituato a dire sempre quello che penso, un neo , per me,  è la prefazione di Ligabue , non mi ha scaldato il cuore come il resto del libro, mi è rimasta un po’ distante ( e questo non per colpa di Mangiardi ) .  L’ autore ha saputo raccontare momenti di vita di Pierangelo, momenti di poesia, di gioia, di duro lavoro, ma anche delle difficoltà che la vita ha riservato a questo grande uomo, fino ai momenti di sofferenza finali. Approfitto di questo momento per ringraziare pubblicamente Domenico Mangiardi per quello che ha fatto. Io personalmente, poi, devo ringraziarlo doppiamente perché ( bontà sua ) ha inserito il mio nome tra i ringraziamenti finali , rendendomi ancora di più orgoglioso di essere un fan di Pierangelo Bertoli .

 

Grazie all’amico Marco per avermi dato questa opportunità.

 

Antonio Castronuovo