7 ottobre 2002 - 7 ottobre 2004 : 2 anni di silenzio
2 anni fa il mondo della musica italiana perdeva uno dei suoi più grandi e poetici interpreti.
Da 2 anni giornali , televisioni ,radio non se ne ricordano , ne si ricordano che Pierangelo Bertoli è stato e rimarrà sempre uno dei cantanti che ha segnato la musica italiana.
Chi vuole aggiungere un suo pensiero , un suo ricordo un suo contributo per ricordare e non dimenticare lo può inviare a info@bertolifansclub.org. Per vedere i siti che parlano del triste evento cliccate qui
"Due anni fa è morta una persona che ha segnato la mia adolescenza : vivere A muso duro era il motto che da un'anno circa ripetevo tutte le mattine dopo aver ascoltato quella canzone . Da li la caccia a comprare i suoi CD i vinili le musicassette. La sua morte mi ha lasciato un amaro addosso incredibile : non aver assistito mai ad un suo concerto dal vivo. Non pensavo 2 anni fa a questo sito . L'anno scorso era in cantiere e son contento che quest'anno posso ricordare questo triste giorno da qui. Rimarrai sempre con me e con tutti i tuoi fans . Non ti dimenticherò mai . " Morrone Marco
La prima volta che incontrai Pierangelo fu in sala d'incisione..mi chiamò per dare un'atmosfera"country" alla sua "Cent'anni di meno", quel riff ripetuto tra una strofa cantata e l'altra aprì le porte di un'amicizia lunga anni e anni, fatta di collaborazioni, feeling profondo e passione per la buona musica.Ho stimato sinceramente Pierangelo per la sua grande umanità, la sua forza nel credere in valori fondamentali quali la coerenza, la fratellanza tra la gente,l'onestà intellettuale, ed anche per la sua cocciutaggine nel proporre sempre ciò che amava: una musica semplice che arrivava dritto al cuore, parole che nascevano naturali, perchè la sua musica non aveva niente di artefatto..Semplice e ricca come la sua terra e la sua gente.Nessun compromesso con il business discografico.Ecco un denominatore comune tra lui e me.Era un bluesman anche se passava per un cantautore. I primi bluesmen della storia non erano per caso cantautori? e quando aveva delle sue canzoni di sapore blues mi ha sempre chiamato a suonare la "mia "armonica...Me lo disse subito che mi apprezzava come musicista e come persona, un complimento da una persona come lui mi fa adesso ancora più piacere di una volta...Mi manca, ci manca..Mi manca il suo sorriso largo e dirompente, mi manca la sua parlata dialettale, mi manca la sua voglia di vivere. Però, come tutti i grandi uomini, è presente spesso nella nostra giornata.. Perchè la sua musica, la sua carriera era la colonna sonora della vita, con i suoi giochi di luce e "certi momenti"..Ciao Angelo e grazie ancora per la tua grande eredità umana e artistica..il tuo amico
Fabio Treves
Mi manca tanto la sua musica e per me è stato un grande artita delal musica italiana .
GIANLUCA GAROLFI
Antonio Castronuovo
La cosa che più debilita – sia detto per inciso – non è l’assenza di un tributo da parte dei media quanto la latitanza – basterebbe una parentesi tra una intervista od una esibizione – dei "colleghi" di P.Angelo Bertoli: al teatro Carani di Sassuolo, il 7 ottobre 2003 era prevista la presenza di Nek ed al teatro S.Chiara di Trento, nel maggio dello stesso anno era annunciata una breve partecipazione di Ligabue: in entrambe le circostanze la presenza fisica di chi poteva essergli vicino, per spirito o realtà geografiche, non vi è stata. Un videomessaggio ne ha ricordato i valori, ma nulla di più. Mi è apparso un modesto omaggio, dettato dalle circostanze: possibile che sia così arduo rompere il giogo degli impegni di marketing presenziando in modo più schietto ed immediato?
Leggo nelle news di google il tributo reso da Fiorello a Bertoli: mi rallegra l’idea che lo showman abbia inciso A Muso Duro nel suo untimo cd. Mi appariva lontano dal mondo Bertoli, sono stato presuntuoso, capita.
Prossimo – la notizia ci è giunta dal ns. amico Marco Morrone – c’è anche un cd uscito dalle mani di Caterina Caselli. Ben venga, anche se mi appare un omaggio posticcio, fuori tempo. Una spinta da parte di quest’ultima – dettata non dalla moda della raccomandazione quanto dallo spessore del cantautore – sarebbe stata più opportuna dal 1993 in poi, anni nei quali Bertoli ha prodotto, l’opinione è personale, i suoi migliori testi anche se privi di eco e supporti commerciali. Ha ragione chi pensa che le spalle gli furono volte molti anni prima della scomparsa.
E’ importante battersi contro le vessazioni. E lo è altrettanto affrancarsi a delle certezze: Angelo, sarai sempre un grande.
Alberto Castoldi – Trento
Stefano
Pierangelo non e' mica morto, e' li' con la sua allegria, i suoi insegnamenti e il suo modo di stare con la gente e per la gente.
Ciao Pierangelo, le tue canzoni continueranno sempre a vivere nei nostri cuori. Lorella e Sergio
Sono già passati due anni da quando Pierangelo se ne è andato. Lo ricordo come fosse ieri, ricordo la tristezza per averlo perso unita all'amarezza per l'indifferenza più totale mostrata dai media in generale ed in particolare dalla televisione. Pazienza, Bertoli era stato lontano anche durante la vita da quel tipo di informazione e da quel mondo patinato, l'affetto dimostrato in queste pagine dimostra come non per tutti l'evento sia passato in secondo piano. Bisogna continuare, andare avanti e fare di tutto per tenere viva la sua memoria. Ancora una volta, ciao Pierangelo e grazie.
Maria Angela
Pierangelo
Bertoli .
Due
anni dopo il suo volo.
Era il sette ottobre del 2002, quando si fermò il cuore di una delle voci più significative del panorama musicale italiano.Pierangelo Bertoli , cantautore straordinario e persona bella, ci lasciava .Quando , in un giorno qualunque, accade un fatto che ci tocca l’anima, ci ritorna in mente, in maniera nitida, tutto ciò che accadde in quella giornata, che, diversamente, trascorrerebbe senza memoria . Ricordo bene: sentii la notizia , seduta in poltrona, mentre seguivo distrattamente un telegiornale che non guardavo.
Per
le emozioni forti le parole tacciono , impietrite…
Da
tempo le sue canzoni avevano accompagnato , e segnato, i momenti più o meno
fecondi della mia vita .
Il
mio innamoramento musicale non ebbe inizio in età adolescenziale, quando basta
una sola strofa o una musica legata ad un particolare momento della tua crescita
per creare un legame e/o dar via a una passione.
No.
Avevo già varie primavere sulle spalle quando quella voce e quelle canzoni mi
costrinsero ad una sosta . Fu perciò per scelta , e non per caso, che cominciai
ad acquistare , e a ricevere in regalo, i suoi dischi e i suoi nastri .
Li
ho tutti. E sono qui, nella mia casa, accanto
alle “cose” più belle : a quelle persone e a quei libri
che hanno contribuito a
rendermi più forte, più serena , più disposta a dare… perché più capace
di vedere oltre i recinti.
Pierangelo
Bertoli era una persona stupendamente scomoda .
In
un mondo fatto di ipocrisie , di sepolcri imbiancati, di furto
dell’informazione, di individualismi esasperati ed esasperanti, di ansia da
successo e da bellezza inseguiti e costruiti a tutti i costi e a qualunque
prezzo, lui cantava a “muso duro”, con la dolcezza e la disponibilità di
chi ha una marcia in più , lo stupore per la
quotidianità intensamente vissuta, il bisogno di conservare intatti quei valori non barattabili : la libertà,
il rispetto per la natura, la solidarietà, la bellezza della diversità…
“Credo
che tu mi cercherai un’altra volta…”, canta nella sua stupenda “China
Town”.
Pierangelo
ora sa, che noi che l’abbiamo stimato e amato prima del suo volo, l’ abbiamo
davvero “cercato un’altra volta” dopo
quel sette ottobre .
Non
spenderò una sola parola su chi, volutamente,
ha scelto, e sceglie, di non ricordarlo. Così come canta Pierangelo in
“Bersagli mobili” , “di sordi e ciechi ne abbiam le palle rotte .”.
Quando
l’informazione non avrà più un bavaglio e si darà spazio a chi ha saputo
dire a dare, qualcuno gli renderà il merito che gli spetta come un diritto.
Frattanto
a ricordarlo ci pensano gli Istentales che
hanno voluto e saputo dedicargli un pezzetto di Sardegna.
Ci
pensa Marco Morrone, con un sito che dà voce a un ricordo.
Ci pensiamo noi che lo abbiamo conosciuto, apprezzato, seguito nel suo cammino musicale e umano.
Noi che abbiamo pianto lacrime vere per il distacco terreno , ma che sappiamo, avendo scelto il suo canto che non muore come una delle più significative colonne sonore del nostro cammino , che , in realtà, i poeti – e lui lo è stato nella musica e nella vita- vivranno sempre nella memoria , nei gesti e nello sguardo di chi, nonostante tutto e a dispetto di tutto, sarà capace di stupirsi. E di sognare. Sempre. Rosalba Satta